giovedì 8 novembre 2012

Ottenuto Diesel dallo zucchero, grazie ad un processo di fermentazione.

Fonte: ANSA.it
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Un lungo processo di fermentazione utilizzato in passato per trasformare l'amido in esplosivi può essere utilizzato per convertire lo zucchero in biodiesel. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al gruppo di ricerca coordinato dall'americano Dean Toste, dell'università della California a Berkeley.

Secondo gli autori il prodotto ottenuto potrebbe essere commercializzato entro 5-10 anni, soprattutto come biodiesel da usare come carburante nei trasporti.

I ricercatori sono partiti da una tecnica inventata quasi cento anni fa, nel 1914, dal chimico Chaim Weizmann. Nel suo processo, Weizmann utilizzava il batterio Clostridium acetobutylicum per far fermentare gli zuccheri dell'amido in acetone, butanolo ed etanolo. Il processo di fermentazione, chiamato Abe per le tre sostanze chimiche prodotte, ha permesso alla Gran Bretagna di produrre l'acetone necessario per produrre la cordite, utilizzata a quel tempo per sostituire la polvere da sparo.

Per ottenere il Diesel i ricercatori hanno sviluppato un metodo che estrae l'acetone e il butanolo dalla miscela di fermentazione ottenuta con la tecnica di Weizmann e poi, con un catalizzatore, hanno convertito queste sostanze in una miscela di idrocarburi a catena lunga che assomiglia alla combinazione di idrocarburi nel gasolio.
Il problema dei percorsi naturali per produrre etanolo e altri alcol è che i composti ottenuti hanno meno atomi di carbonio rispetto a quelli necessari per la benzina o il diesel. Adesso il probema è stato risolto integrando percorsi biologici e chimici, i ricercatori superano questo problema e mostrano di riuscire a convertire efficacemente i prodotti di fermentazione ottenuti in grandi molecole che contengono molti atomi di carbonio.

I test hanno dimostrato che la miscela ottenuta brucia come lo fanno normalmente i prodotti ottenuti dal petrolio. Il processo è abbastanza versatile e, secondo gli esperti, può utilizzare una vasta gamma di materie prime rinnovabili, dallo zucchero del mais (glucosio), allo zucchero di canna (saccarosio) fino all'amido, e può lavorare anche con materie prime non destinate all'uso alimentare come alberi e i rifiuti vegetali.

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