Fonte: Gaianews.it
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Un ingegnere chimico ha inventato un processo per produrre idrogeno dal bio-olio. Lo scopo è quello di trovare un metodo per la produzione dell’idrogeno che sia sostenibile e che possa essere utile per risolvere i problemi energetici globali.L’energia proveniente da fonti fossili è in difficoltà, sia per l’aumento del costo dell’estrazione del petrolio, sia perché la combusione dei fossili è messa in relazione diretta con la produzione di CO2 e quindi con i cambiamenti climatici. Una delle soluzioni ipotizzate dagli scienziati è quella dell’uso dell’idrogeno. L’idrogeno però deve essere ottenuto attraverso la separazione dal carbonio e dall’ossigeno. Le procedure per fare questo, soprattutto se si considera che devono essere implementate su larga scala, non sono però per il momento sostenibili.
Nella sua tesi dottorato discussa presso l’Università dei Paesi Baschi, Aingeru Remiro ha sviluppato un interessante processo di trasformazione per ottenere idrogeno. Aingeru Remiro-Eguskiza è un ingegnere chimico e si occupa della ricerca di un processo per la produzione di idrogeno da bio-olio che abbia un minore impatto sull’ambiente rispetto al processo che utilizzano le tecniche attuali.
Attualmente, l’idrogeno è ottenuto attraverso vari metodi che richiedono la separazione di idrogeno da altri elementi chimici come il carbonio (nei combustibili fossili) e l’ossigeno (dall’acqua). I metodi utilizzati per questo scopo però non sono sostenibili da un punto di vista ambientale ed economico.
Lo scopo della sua ricerca era di contribuire allo sviluppo in laboratorio di un processo per la produzione di idrogeno da bio-olio mediante reforming catalitico con vapore acqueo. Il bio-olio è una miscela eterogenea di prodotti ossigenati a base di legno, ma la normale trasformazione catalitica comporta problemi di operatività e di disattivazione del catalizzatore. Questo perché quando viene riscaldata, una frazione dei composti che costituiscono il bio-olio forma un residuo solido (la cosiddetta lignina pirolitica) che si raccoglie nei tubi di ingresso del reattore e nel reattore stesso.
Per risolvere i problemi causati dall’uso di bio-olio,è stata utilizzata una speciale reazione che comprende due fasi: termica e catalitica. Nella fase termica (in cui il bio-olio è riscaldato) avviene la deposizione controllata della lignina pirolitica e questo minimizza i problemi operativi e la disattivazione del catalizzatore. In questo modo, i composti ottenuti nella fase termica sono più suscettibili di essere trasformati.
Inoltre, è stato incorporato nel processo un terzo stadio: la cattura della CO2 destinata a intensificare la produzione di H2 aumenta la sua purezza e taglia le relative emissioni inquinanti. Il processo implica l’utilizzo di un assorbimento nel letto della reazione che è progettato per catturare la CO2. “Quando la CO2 viene eliminata dal letto di reazione, stiamo incoraggiando lo spostamento degli equilibri della reazione e, di conseguenza, si ha un rendimento maggiore e una produzione maggiore di idrogeno,” spiega Remiro.
Il ricercatore sottolinea che il miglioramento della cattura della CO2 nel letto di reazione è stata verificata quando l’idrogeno era estremamente puro, vicino al 100%, ed è stata ottenuta ad una temperatura di esercizio inferiore rispetto al processo con al temperatura più bassa per la cattura di CO2.
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