lunedì 15 febbraio 2010

Un circuito molecolare per trasformare radiazione ottica in corrente elettrica.

Fonte: Le Scienze
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L'intensità di corrente misurata è tale da far prevedere possibili applicazioni in campo elettronico, in particolare nel campo dei sensori.
Un circuito molecolare per trasformare radiazione ottica in corrente elettrica: è questo il frutto delle ricerche del Nano/Bio Interface Center dell'Università della Pennsylvania.
Secondo quanto reso noto dagli studiosi, che firmano
un articolo di resoconto sulla rivista ACS Nano, si tratta di una schiera di particelle nanoscopiche di oro in grado di rispondere alle onde elettromagnetiche creando plasmoni di superficie che inducono una corrente elettrica lungo le molecole, in modo del tutto simile a ciò che succede nelle celle fotovoltaiche.
Il risultato potrebbe aprire la strada a un approccio nanotecnologico allo sfruttamento della radiazione luminosa, in particolare nell'autoalimentazione dei circuiti elettronici utilizzati nella tecnologia dei sensori o per la memorizzazioni di dati di un computer con bit a funzionamento optoelettronico.
Dawn Bonnell, professore di scienza dei materiali e direttore del Nano/Bio Interface Center della Penn, e colleghi hanno ottenuto il risultato vincolando la schiera di nanoparticelle d'oro a un substrato di vetro. Ottimizzando la distanza tra di esse, i ricercatori hanno poi sperimentato la "risposta" della schiera quando viene investita dalla radiazione luminosa, constatando la formazione di elettroni di conduzione, chiamati plasmoni, sulla loro superficie.
Ma l'aspetto più interessante è che l'effetto plasmonico incrementa l'efficienza dell'attuale produzione di corrente elettrica di un fattore compreso tra il 400 e il 2000 per cento. Tale circostanza permetterebbe di raccogliere la corrente e di sfruttarla in un circuito esterno collegato.
Oltre a ciò, il gruppo ha dimostrato che l'intensità della fotoconduttività delle nanoparticelle può essere calibrata in modo indipendente dalle caratteristiche ottiche delle molecole coinvolte, una proprietà, questa, che ha profonde implicazioni per le future applicazioni tecnologiche. (fc)

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