lunedì 31 ottobre 2016

"ALTER EGO. Riflessioni ed aforismi del cuore e della mente" (2016), eBook, pp.144, costo: 6 €.

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Attenzione: L'ebook non viene spedito automaticamente, bensì entro 24 ore a partire dal momento in cui viene effettuato l'acquisto tramite Paypal.
Con questa miscellanea di pensieri (aforismi e riflessioni) ad alto “potenziale soggettivo” (atti a svelare il “lato umano” dell’autore), al lettore, viene lasciata la libertà di sfogliare il libro in qualsiasi punto ed iniziare a leggere ciò che desidera;  senza il timore di perdere quel classico “filo logico conduttore” che lega solitamente l’inizio e la fine di ogni libro (caratteristica letteraria volutamente omessa in quest’opera). L’autore, lungi dalla presunzione di voler impartire qualche “lezione di vita” ai lettori più “esigenti”, affida questi suoi pensieri a tutti coloro che vorranno aprire le proprie menti verso una migliore conoscenza di sé stessi e del mondo in cui viviamo, non attraverso le sue idee e considerazioni personali, ma attraverso ciò che essi stessi saranno in grado di cogliere ed elaborare con il proprio intelletto e le proprie capacità associative, tra gli innumerevoli spunti di riflessione presenti in quest’opera.  Il testo è piuttosto scorrevole e non richiede particolari conoscenze tecnico-scientifiche nel campo della fisica o della chimica (prerogativa invece essenziale per tutti gli altri libri finora pubblicati dallo stesso autore). Immagine di copertina: “Sostanzialità Eterna”, olio su tela, 60cm x 80cm, 1988, di Fausto Intilla.

domenica 23 ottobre 2016

La carta elettronica con i colori dell'arcolbaleno: E' sottilissima e consuma meno energia.

Fonte: ANSA Scienza
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Più sottile di un millesimo di millimetro, pieghevole e capace di 'accendere' l'arcobaleno: ecco il nuovo materiale che apre la strada ai fogli di carta elettronica del futuro. Riflette la luce esattamente come fanno gli schermi dei lettori per e-book che imitano la carta, ma allo stesso tempo riesce a riprodurre tutti i colori di un display a Led, consumando molta meno energia. Lo hanno sviluppato i ricercatori della Chalmers University of Technology, in Svezia, grazie a una tecnologia descritta sulla rivista Advanced Materials.

Plastica, oro e argento
Il nuovo foglio di carta elettronica contiene plastica PET, oro e argento, e funziona in modo simile ai lettori Kindle, come spiega il ricercatore Andreas Dahlin. ''Non si illumina come un normale display - precisa - ma piuttosto riflette la luce esterna che lo colpisce. Per questo funziona molto bene quando c'è molta luminosità, anche sotto il sole, a differenza dei normali schermi a Led che invece rendono meglio al buio. Allo stesso tempo, necessita soltanto di un decimo dell'energia consumata da un Kindle, che a sua volta usa già molta meno energia rispetto ad un tablet a Led''.

Immagini ad alta risoluzione
Tutto ciò dipende dal modo in cui la luce viene assorbita e riflessa: i polimeri che ricoprono l'intera superficie possono condurre i segnali elettrici su tutto il display, creando immagini ad alta risoluzione. Il materiale non è ancora pronto per delle vere applicazioni pratiche, ma i ricercatori hanno già realizzato e testato alcuni pixel, che usano gli stessi colori rosso, blu e verde che insieme producono tutti i colori negli schermi a Led. I risultati finora sembrano promettenti: il prossimo obiettivo è quello di produrre pixel che ricoprano un'area grande quanto uno schermo.

martedì 18 ottobre 2016

Le prime fibre ottiche 'soffici' per il corpo umano: Fatte di idrogel,permettono di usare luce per stimolare cellule.

Fonte: ANSA Scienze
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Costruite le prime fibre ottiche 'soffici' per il corpo umano. Fatte di idrogel, sono flessibili, elastiche e biocompatibili e permettono di usare la luce per stimolare le cellule, individuare i segni di una malattia o seguirne l'evoluzione. Descritte sulla rivista Advanced Materials, le hanno realizzate i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), in collaborazione con l'università di Harvard.

La luce per 'accendere' le cellule
Usare la luce per attivare le cellule, e in particolare quelle del cervello, è un campo già molto attivo chiamato optogenetica, che utilizza fibre ottiche per attivare e disattivare specifici neuroni. Tuttavia, ha rilevato Xuanhe Zhao, che ha coordinato il gruppo del MIT, ''il cervello è come una 'palla di gelatina' e le fibre ottiche tradizionali, fatte di vetro, sono molto rigide e potrebbero danneggiare i suoi tessuti''. Se invece queste fibre sono flessibili e 'soffici' come il cervello, ha aggiunto, e ''a lungo termine potrebbero fornire terapie più efficaci''.

Fili di idrogel
Le fibre ottiche flessibili e biocompatibili realizzate dai ricercatori sono così elastiche che possono essere allungate fino a raggiungere una lunghezza sette volte maggiore di quella iniziale. Il segreto è un cuore morbido di idrogel, ossia un gel composto soprattutto di acqua, rivestito di un materiale gommoso ugualmente biocompatibile. I due materiali sono tenuti insieme da una soluzione chimica che funziona come una colla.

Future applicazioni
''Le applicazioni possono essere di forte impatto'', ha detto Zhao. Per esempio queste fibre ottiche potrebbero essere impiantate negli arti di una persona con problemi al movimento di braccia o gambe, per monitorare i miglioramenti in seguito a una terapia. Secondo Zhao, le fibre ottiche potrebbero essere usate anche come sensori che si illuminano in risposta ai segni di una malattia. Questi sensori ottici, ha aggiunto, potrebbero essere utilizzati per esempio, per ''monitorare l'evoluzione di un tumore o di un'infiammazione''.

venerdì 7 ottobre 2016

Pronto il transistor più piccolo del mondo, è senza silicio: Balzo verso la miniaturizzazione.

Fonte: ANSA Scienze
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Sempre più piccoli ma dalle prestazioni sempre più grandi. Sono le caratteristiche richieste ai componenti di computer e smartphone, sempre più potenti, veloci e a basso consumo energetico. In quest'ottica un team di ricercatori dell'Università del Texas, a Dallas, ha sviluppato un transistor dalle dimensioni impensabili, il più piccolo finora mai realizzato, in grado di consumare meno energia rispetto ai suoi predecessori. Il dispositivo, descritto sulla rivista Science, potrebbe segnare l'addio al silicio e un ulteriore passo avanti nella miniaturizzazione dei dispositivi elettronici.

Il prototipo
Il prototipo è il più piccolo transistor finora costruito senza utilizzare il tradizionale silicio, con materiali semiconduttori. Quest'ultimi, indicati dalla sigla Tdm (dicalcogenuri), sono metalli dalle proprietà straordinarie, con caratteristiche intermedie tra i materiali bidimensionali, come il grafene, e quelli tridimensionali, come il silicio. Una peculiarità che rende questi metalli, oltre che estremamente versatili e magnetoresistenti, anche in grado di raggiungere dimensioni piccolissime.

Il limite del silicio
"I transistor di silicio si stanno avvicinando al loro limite dimensionale", ha osservato Moon Kim, dell'Università del Texas e autore dello studio. "La nostra ricerca - ha aggiunto - fornisce nuove informazioni sulla possibilità di andare oltre il limite di scala ultimo della tecnologia dei transistor a base di silicio". Al progetto, coordinato dal Lawrence Berkeley National Laboratory, hanno partecipato le Università della California a Berkeley e di Stanford. Il team californiano ha fabbricato il transistor ed eseguito simulazioni teoriche, mentre la squadra dell'Università del Texas ha fisicamente caratterizzato il dispositivo utilizzando un microscopio a risoluzione atomica.

Porte 'in miniatura'
Il passaggio della corrente nei transistor è consentito da una 'porta', che controlla il flusso di elettroni, chiudendosi o aprendosi in una frazione di secondo. E la porta è un elemento che definisce le dimensioni del transistor. "I più piccoli transistor di silicio disponibili oggi in commercio - ha spiegato Kim - hanno una porta più grande di 10 nanometri", ossia maggiore di 10 millesimi di millimetro. "Il nostro dispositivo invece ha una porta della dimensione di 1 nanometro. In più, ha la caratteristica di avere un consumo energetico ridotto rispetto ai transistor in silicio". "Ciò significa - ha spiegato ancora - che un cellulare costruito con questa tecnologia non dovrebbe essere ricaricato molto spesso". Tuttavia prima che si arrivi alla produzione su vasta scala di tali dispositivi, ha avvertito Kim "ci vorrà tempo e sarà necessario superare molte sfide tecniche".

mercoledì 5 ottobre 2016

In un chip le connessioni del cervello umano: Si apre la strada ai computer che imitano il cervello.

Fonte: ANSA Scienze
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Non e' piu' solo un sogno la realizzazione di un computer che imita il cervello umano. Gli ingegneri guidati da Joshua Yang e Qiangfei Xia, dell'Universita' del Massachusetts Amherst, sono riusciti a replicare per la prima volta le connessioni tra i neuroni (sinapsi) in un nanocircuito. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Nature Materials, apre la strada a computer molto piu' potenti, in grado di elaborare piu' dati e di fare operazioni complesse.

Oltre i circuiti integrati:
Per farlo, i ricercatori hanno usato un memristore, cioe' un interruttore che cambia la resistenza in base alle correnti elettriche applicate. Si tratta di dispositivi che possono immagazzinare ed elaborare informazioni, o svolgere operazioni che vanno oltre quelle dei convenzionali circuiti integrati. ''In sostanza - precisa Michele Muccini, direttore dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) - hanno riprodotto il meccanismo di base delle sinapsi in un sistema non organico, con degli atomi d'argento, copiando l'architettura del cervello''.

Verso i computer neuromorfici:
Cio' significa, ha aggiunto, che si puo' ''usare il movimento degli atomi per far eseguire loro delle funzioni controllate''. Si apre cosi' la strada ad una ''nuova idea di computer, detti neuromorfici, basata sul funzionamento del cervello - conclude - e in grado di elaborare e fare calcoli molto piu' potenti di quelli attuali, di adattarsi meglio alle situazioni inaspettate ed eseguire operazioni piu' complesse''.