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Un universo finito, implica necessariamente
l’esistenza, ai suoi confini (ovvero ai suo limiti esterni), di forze e campi
di natura “negativa e repulsiva”, rispetto a quelli che definiscono la nostra
ordinaria realtà. Un universo finito, infatti, non potrebbe trovarsi isolato da
un altro potenziale universo parallelo, costituito da campi della stessa natura
di quelli che costituiscono la nostra realtà. Ipotizzando l’esistenza di un
universo parallelo al nostro, esso infatti non potrebbe essere inteso da un
punto di vista concettuale, come una sorta di immenso “vuoto di campo” (o
“vuoto di informazione”) , esterno e “combaciante” con il nostro universo. Un
ipotetico “vuoto di campo” (tra l'altro impossibile per le leggi della Relatività Generale), infatti (posto ai limiti esterni del nostro
universo, ipotizzandone l’esistenza), non farebbe altro che
assorbire/”risucchiare” immediatamente tutta l’energia (in qualsivoglia forma)
che si trovi ai limiti cosmici di un simile universo (finito); il che
porterebbe quindi ad una sua inevitabile ed ulteriore espansione. Un ipotetico
universo finito, dunque, dovrebbe necessariamente essere “contenuto”,
all’interno di un altro universo parallelo in cui la natura delle forze e dei
campi sia esattamente opposta a quella che conosciamo nella nostra realtà
fisica. Se diamo quindi una connotazione “positiva” alla natura della nostra
realtà fisica, dovremmo necessariamente dare una connotazione “negativa” alla
natura di un ipotetico universo parallelo in cui ci troveremmo “inglobati”.
Senza l’esistenza di tali campi di natura opposti a quelli ordinari
(appartenenti alla nostra realtà fisica), ovvero di campi che avendo una
connotazione negativa, siano di conseguenza anche repulsivi, rispetto a quelli
che definiscono la nostra realtà fisica, non è possibile ipotizzare l’esistenza
di un universo parallelo, posto ai limiti di un ipotetico universo finito. Come
ovviamente, di conseguenza, non è neanche possibile ipotizzare l’esistenza di
un universo finito. Ma ora arriva il bello:
Se il nostro universo
fosse realmente finito, e un siffatto universo parallelo (di natura
negativa/repulsiva) esistesse davvero, allora ai confini dell’universo finito (ai
suoi limiti cosmici), dovrebbe esistere anche una sorta di “barriera cosmica”
in grado di respingere tutta la materia e l’energia di un universo finito ma in
espansione, nonché tutta la radiazione dell’intero spettro elettromagnetico;
luce visibile compresa!
Sarebbe dunque come
avere uno specchio di dimensioni inimmaginabili, posto ai confini dell’universo
(finito), in grado di riflettere (oltre a tutte le altre radiazioni
elettromagnetiche) anche la luce visibile di tutte le stelle contenute al suo
interno! Se ciò fosse vero, un universo finito, dovrebbe gradualmente divenire
sempre più luminoso; per cui un osservatore posto al suo interno (ad esempio
sulla Terra), dopo un certo intervallo di tempo (milioni o miliardi di anni, a
dipendenza del raggio cosmico dell’universo finito considerato e della sua età;
nonché dell’età dell’universo parallelo), non distinguerebbe più il giorno
dalla notte, poiché l’intensità della luce sulla Terra (come in qualsiasi altro
punto dell’universo) sarebbe sempre la stessa, con o senza la presenza della
nostra stella (il Sole)! Si entrerebbe quindi nell’Era del …giorno perpetuo. Tuttavia,
ciò potrebbe anche non accadere mai, se nell’universo finito, vi fosse anche un
numero sufficientemente elevato, di Buchi Neri. Resta comunque il fatto che,
anche qualora vivessimo realmente in un universo finito e ipoteticamente privo
di Buchi Neri, la specie umana molto probabilmente non riuscirebbe mai ad osservarne
le conseguenze a lungo termine (anzi, a lunghissimo termine); l’attesa infatti
sarebbe troppo lunga, per la durata di vita di qualsiasi specie animale.
Fausto Intilla - www.oloscience.com
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