domenica 21 agosto 2016

Un batterio sintetico dimostra che è possibile riscrivere il DNA: Più vicine le forme di vita progettate al computer.

Fonte: ANSA Scienze
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Un batterio sintetico, nel quale una grande parte del DNA è stata rimpiazzata con sequenze progettate al computer, dimostra per la prima volta che è possibile ottenere in laboratorio forme di vita dal materiale genetico interamente progettato al computer e che in natura non esistono. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science dal gruppo dell'università di Harvard coordinato da George Church, avvicina notevolmente la possibilità di ottenere organismi capaci di svolgere compiti impossibili per gli esseri viventi che conosciamo.
Si potrebbero progettare, ad esempio, batteri immuni ai virus al servizio delle aziende farmaceutiche o biotecnologiche: non è una banalità, ma un cambiamento che farebbe risparmiare i miliardi di dollari che oggi vanno perduti a causa di queste contaminazioni. Diventerebbe anche possibile controllare il comportamento degli organismi sintetici al di fuori dei laboratori in cui vengono prodotti, evitandone la dispersione nell'ambiente.
Il batterio che apre concretamente la via a questa possibilità è uno dei più comuni, l'Escherichia coli, e il suo patrimonio genetico è stato modificato utilizzando una tecnica equivalente a quella del "trova e sostituisci" utilizzata nei programmi di scrittura. La tecnica consiste nell'identificare alcune "parole" del DNA, ossia piccole sequenze di informazione genetica chiamate codoni e nel sostituirle con sequenze progettate dai ricercatori.
E' anche possibile sostituire più codoni con un'unica sequenza, tanti che i ricercatori sono riusciti a ridurre i codoni da 64 a 57. Sebbene non tutti i 57 codoni sintetici siano in grado di svolgere una funzione, per i ricercatori il risultato dimostra la possibilità di riscrivere completamente il genoma di un essere vivente.

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