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I due alieni, Aleph ed
Alem, si spinsero con la loro astronave sino ai confini dell’Universo …e ad un
certo punto entrarono in uno spazio ai loro occhi assai misterioso. Tutto, attorno alla loro astronave, era pervaso da un bianco candido che si
estendeva in ogni direzione …ma siccome non vi era alcun oggetto, pianeta o
altro corpo celeste da poter osservare, non era neppure possibile stabilire in
che modo ed entro quali distanze, lo
spazio si estendeva attorno a loro. Potevano solo supporre che tale condizione
dello spazio in cui si trovavano, avesse un’estensione infinita. La percezione
del movimento non era possibile per due semplici motivi: la totale assenza di
gravità e la totale assenza di oggetti cosmici (sparsi un po’ ovunque), in
grado di dar loro il senso dell’estensione dello spazio. I due alieni, dopo qualche minuto, iniziarono
ad esporre i loro pensieri…
“E così abbiamo
scoperto che vi è il nulla al di fuori dell’Universo; dunque esso, probabilmente, non è
infinito come abbiamo sempre creduto. Bene, bene, bene …dunque è la luce bianca
il colore del nulla”.
“Luce? …e chi ti dice
che si tratti proprio di luce?...la luce è composta da fotoni …la presenza di onde elettromagnetiche non
rappresenta di certo il nulla! Io avevo sempre creduto che fosse il nero assai
cupo e profondo, il colore del nulla…”
“E se la percezione
del colore fosse solo il frutto della nostra immaginazione? D'altronde stiamo
parlando del nulla …ammesso che sia realmente il nulla, ciò che stiamo
osservando”.
“No, non stiamo
osservando il nulla …il nulla dovrebbe essere fatto solo di buio pesto!”
“Ne sei proprio
convinto?”
“Bè, diciamo che ne sono convinto al 98%...”
“In ogni caso noi
stiamo osservando qualcosa, ovvero uno spazio vuoto, a prescindere dal colore
che esso abbia …poiché gli strumenti di bordo non rilevano alcuna radiazione
esterna all’astronave, di alcun tipo. Persino il rilevatore di particelle
virtuali, non rileva nulla; e ciò è molto strano, poiché teoricamente non
potrebbe esistere alcuno spazio …vuoto di campo. Ah! ...no, un momento ...sta cominciando a rilevarle proprio in questo momento!"
“Già, ma lo spazio che
stiamo osservando ha un’estensione, almeno in tre dimensioni …altrimenti noi
non potremmo osservarlo; anzi, saremmo scomparsi entrambi in un battito di
ciglia! E i nostri corpi si sarebbero trasformati in energia pura…”
“Energia pura? …e dove
avrebbe dovuto confluire tale energia, in assenza di uno spazio atto a
contenerla?”
“Probabilmente in un’altra
dimensione…”
“Già …ma pur sempre in
un altro spazio, magari a sei dimensioni, atto a contenerla. Non c’è spazio senza
energia e non c’è energia senza spazio. Sostituisci il termine energia con
campo, e la frase sarà sempre la stessa”.
“Dunque, se il nulla è
semplicemente assenza di spazio ed energia, ciò significa che tale condizione o
sistema di riferimento, non ammette
osservatori nel suo interno?”
“Esattamente! Ma la
domanda fondamentale comunque è questa: Il NULLA, può ammettere degli
osservatori al suo esterno?”
“Ma cosa stai dicendo?
Ragiona! L’assenza di spazio, ovvero il NULLA, non può essere tangente ad alcun
tipo di spazio; una condizione non ammette l’altra e viceversa. O si ha un’assenza
di spazio, ovvero il NULLA senza alcuna estensione, oppure si ha uno spazio con
un’estensione necessariamente infinita. L’Universo quindi deve essere per forza
di cose infinito! E in ultima analisi quindi, ciò che stiamo osservando non può
essere il NULLA!”
“Ma se il NULLA non ha
un’estensione, esso può essere presente sotto forma di infinite parti nello
spazio in cui viviamo…o mi sbaglio?”
“Anche se potrà
sembrarti strano, ti sbagli …una condizione non ammette l’altra, ricordalo. Nel momento in cui
pronunciamo la parola NULLA, abbiamo già creato una particella di Informazione …che
a sua volta avrà già definito un determinato spazio, il quale logicamente avrà
un’estensione. La stessa cosa accade se proviamo ad immaginarlo, il NULLA …in
tal caso la nostra mente produrrà una particella di Informazione, che
ovviamente andrà anch’essa a definire uno spazio con una propria estensione,
anche se infinitamente piccolo e dunque non osservabile”.
“Ma allora anche la
nostra immaginazione è in grado di creare la Realtà?”
“Esattamente!
Ricordalo sempre: il NULLA non ammette osservatori, né al suo interno e neppure
al suo esterno. Esso esiste solo se non provi ad immaginarlo, se non provi a
descriverlo, se non provi a quantificarlo …se dall’Universo scomparissero tutte
le entità pensanti (biologiche o non biologiche), in grado di immaginare il
NULLA, forse esso inghiottirebbe tutto in un solo istante. Ma considerando il
fatto che l’Universo esiste da molto prima della comparsa di tutte le forme di
vita pensanti , sia sulla Terra che su altri pianeti di altre galassie, ciò
significa che da qualche parte, in una dimensione a noi sconosciuta, un’Entità
Pensante debba aver immaginato il NULLA …e da quella piccola particella di
Informazione che ne è scaturita, si sia
in seguito originato l’intero Universo. D’altronde, l’incontro tra una
particella di Informazione e il NULLA assoluto, è una condizione insostenibile …per
cui tutto viene inesorabilmente trasformato in Informazione, attraverso un Big
Bang, dove spazio e tempo vengono creati in un solo istante …continuando ad
estendersi all’infinito, senza alcuna sosta, senza alcuna contrazione …il NULLA
d’altronde non lo consentirebbe. In questo preciso istante, ai confini dell’Universo,
della materia continua a crearsi dal NULLA. Secondo dopo secondo, l’Universo
continua ad espandersi …e continuerà a farlo per un tempo infinito. L’Entità
Pensante lo ha creato immaginando semplicemente il NULLA …ma poi non poteva che
perderne il controllo”.
Fausto Intilla, 29 giugno 2013.
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