venerdì 21 agosto 2009

Gli abitanti della Luna hanno le ali



Nell'estate del 1835 si consumò uno degli scherzi giornalistici più feroci che si ricordino. Richard Adams Locke, nipote del grande filosofo e redattore del New York Sun, si chiedeva come attirare l'attenzione di un pubblico piuttosto distratto nei confronti delle grandi scoperte di astronomia che si erano registrati in quegli anni.
Decise allora di pubblicare una serie di articoli nei quali riportava le ultime scoperte di John Hershell, figlio di William Hershell, lo scopritore di Urano.
L'ignaro astronomo si trovava a cape Town, in Sud Africa, dove aveva fatto costruire un nuovo telescopio per studiare il cielo Australe. Il giornalista esagerò in modo del tutto inverosimile la potenza del nuovo telescopio, descrivendolo come un oggetto quasi miracoloso in grado di svelare dettagli estremamente piccoli. E mai visti prima.

Si vedevano cascate, laghi, canyon e, udite-udite, gli abitanti della Luna: antropomorfi, nudi e... alati, vista la bassa gravità del satellite.
I resoconti delle incredibili scoperte di Hershell andarono avanti regolarmente per settimane, durante le quali il Sun divenne il quotidiano più letto del mondo. A quel tempo le notizie viaggiavano a bordo delle navi, e potevano volerci settimane o mesi prima che una notizia giungesse dall'America al Sud Africa. Così lo stillicidio potè durare un bel po'.
La bufala ebbe risonanza mondiale, ma non tutti ci cascarono. A Napoli, che in fatto di bufale non poteva tollerare di essere seconda a nessuno, fu elaborata una risposta nientemeno che da Pulcinella in persona.
Di questa curiosa vicenda ci ha parlato Patrizia Caraveo, scienziata dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), dalla cui voce potete sentire come è andata ascoltando l'intervista.

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