Fonte: Le Scienze
Finora si era riusciti a modellizzare solo piccole regioni del genoma di HIV-1, a causa delle sue enormi dimensioni: si tratta infatti di due filamenti di RNA con circa 10.000 nucleotidi ciascuno.
La struttura di un intero genoma di HIV-1 è stata decodificata per la prima volta dai ricercatori dell’Università della North Carolina a Chapel Hill. I risultati potrebbero avere notevoli implicazioni per la comprensione delle complesse strategie grazie alle quali il virus infetta l’uomo.L’HIV-1, come i virus che causano l’influenza, l’epatite C e la polio, possiede un genoma costituito da due copie di singoli filamenti di RNA in grado di ripiegarsi a formare complesse strutture tridimensionali.Come ha spiegato Kevin Weeks, docente di chimica dell’UNC che ha guidato lo studio e ha firmato l’articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature”, finora si era riusciti a modellizzare solo piccole regioni del genoma di HIV, a causa delle sue enormi dimensioni: si tratta infatti di due filamenti con circa 10.000 nucleotidi ciascuno.Weeks e colleghi sono riusciti ad analizzare la struttura del genoma di HIV isolto da colture contenenti alcuni miliardi di particelle virali provenienti dal National Cancer Institute, riuscendo infine a scoprire come proprio la struttura dell’RNA influenzi in diversi stadi il ciclo infettivo dell’HIV. Tale conclusione è potenzialmente in grado di aprire nuove strade di ricerca per comprendere il ruolo effettivo del genoma."Un primo approccio potrebbe consistere nel cambiare la sequenza nucleotidica e vedere che cosa succede”, ha concluso Swanstrom. "Se per esempio tale intervento porta a danneggiare il virus, si potrebbe concludere che in quel locus specifico è presente qualcosa di importante”. (fc)
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