sabato 19 ottobre 2013

Tecnologia e salute ...l'alto prezzo dell'evoluzione.

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Circa trent’anni fa (nel 1986), il biologo ed antropologo sudafricano Lyall Watson, nel suo libro “Beyond Supernature” (tradotto per la prima volta in italiano solo nel 1992), così scriveva a proposito dell’inquinamento ambientale elettromagnetico e delle sue interazioni (tutt’altro che positive) con tutti gli esseri viventi che popolano la Terra (con particolare riferimento al genere umano): “Siamo, senza volerlo ma con nostra tacita approvazione, i soggetti di un gigantesco esperimento elettrico; di cui non possiamo scorgerne la fine. La densità delle onde radio attorno a noi è ora cento milioni di volte superiore al naturale livello che proviene dal Sole [e non era neppure iniziata l’era dei telefoni cellulari! I quali cominciarono a diffondersi su scala globale, solo a partire dalla metà degli anni novanta, avendo un vero e proprio boom di vendite nel 2000; nel 2007 il 50% della popolazione mondiale aveva un cellulare, all'inizio del 2009 la percentuale è salita al 61%! N.d.A]. Quando verranno introdotti [in massa, poiché già utilizzati sin dalla fine degli anni ‘60, N.d.A] i cavi di superconduzione[1], la forza del campo attorno alle linee elettriche aumenterà di venti volte. Le macchine elettriche e i veicoli mossi grazie alla levitazione magnetica aggiungeranno fonti completamente nuove di inquinamento elettrico al caos in cui siamo già immersi. Nel frattempo, i primi risultati della sperimentazione cominciano a trasparire, e sembra che non esista alcun luogo dove nascondersi. Fin dal 1982, è stata riportata un’alta frequenza di casi di leucemia, in tre indagini separate condotte su persone in California, Inghilterra e Galles, esposte ad alte frequenze elettromagnetiche: gli operatori radiofonici, i tecnici elettronici, i lavoratori delle linee elettriche, i fonditori di alluminio, gli ingegneri elettronici. Un’aumentata predisposizione al cancro è stata registrata in bambini le cui abitazioni sono vicine a linee elettriche ad alto voltaggio. (…) Sembra che le donne americane in stato interessante (ma anche inglesi e canadesi), che lavorano come operatrici di terminali video siano soggette ad aborti, a nascite di bambini morti o deformi, con una percentuale più alta di quella di tutta la popolazione nel suo complesso. Ovunque, un gran numero di persone operanti in ambienti altamente elettrici lamenta emicranie, perdita d’appetito e frequente affaticamento”. Proseguendo poi nella pagina successiva: “Ci svegliamo e ci addormentiamo, sudiamo e tremiamo, oriniamo e respiriamo in sintonia con tracce cosmiche che sono spesso così deboli da non poter essere prese seriamente in considerazione dalla scienza medica. Durante l’ultima decade questa tendenza a sottovalutare l’influsso dei campi elettromagnetici ambientali, è stata invertita da una marea di studi sull’insonnia, sulle irregolarità mestruali e sullo stress nei pazienti con disturbi ciclici. È ora largamente accettata la teoria che l’integrità funzionale, i processi fondamentali della crescita e del controllo e l’efficiente funzionamento del sistema nervoso centrale, siano tutti in gran parte regolati dal nostro ambiente elettromagnetico”.
Oggigiorno (a causa degli interessi miliardari che ruotano attorno alle lobbies legate soprattutto al mondo delle telecomunicazioni), a distanza di circa trent’anni da quanto era già più o meno noto in ambito scientifico (ma in parte anche popolare), sui potenziali rischi ed effetti negativi dell’elettrosmog, "gli studi che sostengono di aver trovato correlazioni statistiche significative tra l'esposizione a radiazione elettromagnetica a bassa frequenza e l'insorgenza di effetti a lungo termine (quali leucemia e vari tipi di tumore), vengono spesso contestati sulla base della presunta non significatività statistica dei risultati (dovuta principalmente alla ristrettezza del campione scelto o a tempi di studio non sufficientemente lunghi)". (Fonte: Wikipedia)
Ora, col passare degli anni, dei lustri e dei decenni, è ovvio che la situazione andrà via via peggiorando sempre di più (a meno che non assisteremo ad una lenta e graduale involuzione nel campo della tecnologia e dei suoi vari campi d’impiego, con un progressivo ritorno a mezzi elettronici e tecnologici meno evoluti usati nel passato; una cosa estremamente improbabile, per non dire impossibile). È assai probabile quindi (per non dire scontato), che attorno al 2050 avremo ormai raggiunto dei livelli esponenziali di elettrosmog, su scala mondiale! E il problema è che non vi è alcun modo per porvi rimedio, né ora come neppure in futuro; la corsa è inarrestabile. Anzi, in futuro il genere umano disporrà di una rete di telecomunicazioni così fitta, ramificata e presente in ogni angolo del globo terrestre, che probabilmente sarà addirittura in grado di auto-alimentarsi! Ovvero di assorbire autonomamente l’energia necessaria attraverso “scambi d’eccedenze” tra i vari sistemi di trasmissione e ricezione dei segnali elettromagnetici usati appunto per le telecomunicazioni. E non si tratta di fantascienza; molti studi in tale direzione sono già stati eseguiti, e i primi risultati li potremo appurare molto probabilmente già entro il 2018, quando sul mercato inizieranno a comparire i primi telefoni cellulari senza batteria! L'università di Washington sta infatti lavorando ad una tecnologia rivoluzionaria denominata:  Ambient Backscatter (radiazione di ritorno ambientale), che permetterà in un prossimo futuro di far funzionare i dispositivi elettronici, telefoni compresi, senza l'ausilio della batteria. Per farlo i dispositivi sfrutteranno le onde elettromagnetiche già presenti nell'ambiente, come quelli dei ripetitori televisivi, i network Wi-Fi  e le reti cellulari.   
La salute degli esseri umani (ma non solo la nostra, anche quella di molte altre specie animali), non potrà che essere compromessa sempre di più, in un prossimo futuro (e la medicina ovviamente, anche tra vent’anni, non sarà ancora in grado di fare miracoli). Quindi, a fare la differenza, a decidere quale parte dell’umanità sopravviverà, di generazione in generazione, nel corso dei secoli a venire, e quale invece soccomberà (a causa di leucemie, tumori maligni ed altre patologie assai gravi legate principalmente all’inquinamento ambientale elettromagnetico; ma anche a quello classico dovuto alle polveri fini, in costante aumento in ogni angolo del nostro pianeta), sarà semplicemente la cara e vecchia …selezione naturale (che solo nel corso delle decine di migliaia di anni, potrà evidenziare un percorso evolutivo della specie umana, verso una maggiore intelligenza; mentre nel corso dei secoli a venire, preserverà soltanto gli individui meglio predisposti da un punto di vista biologico e genetico, ai cambiamenti ambientali (di natura elettromagnetica, climatica o epidemiologica). 


[1] Un cavo superconduttore permette di trasmettere una quantità di energia elettrica tra tre a cinque volte maggiore di quella di un cavo in rame di pari dimensioni, con una significativa riduzione delle perdite.

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