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Circa trent’anni fa (nel 1986), il biologo ed
antropologo sudafricano Lyall Watson, nel suo libro “Beyond Supernature” (tradotto per la prima volta in italiano solo
nel 1992), così scriveva a proposito dell’inquinamento ambientale
elettromagnetico e delle sue interazioni (tutt’altro che positive) con tutti
gli esseri viventi che popolano la Terra (con particolare riferimento al genere
umano): “Siamo, senza volerlo ma con
nostra tacita approvazione, i soggetti di un gigantesco esperimento elettrico;
di cui non possiamo scorgerne la fine. La densità delle onde radio attorno a
noi è ora cento milioni di volte superiore al naturale livello che proviene dal
Sole [e non era neppure iniziata l’era dei telefoni cellulari! I quali
cominciarono a diffondersi su scala globale, solo a partire dalla metà degli
anni novanta, avendo
un vero e proprio boom di vendite nel 2000; nel 2007 il 50%
della popolazione mondiale aveva un cellulare, all'inizio del 2009 la
percentuale è salita al 61%! N.d.A]. Quando
verranno introdotti [in massa, poiché già utilizzati sin dalla fine degli
anni ‘60, N.d.A] i cavi di
superconduzione[1],
la forza del campo attorno alle linee elettriche aumenterà di venti volte. Le
macchine elettriche e i veicoli mossi grazie alla levitazione magnetica
aggiungeranno fonti completamente nuove di inquinamento elettrico al caos in
cui siamo già immersi. Nel frattempo, i primi risultati della sperimentazione
cominciano a trasparire, e sembra che non esista alcun luogo dove nascondersi.
Fin dal 1982, è stata riportata un’alta frequenza di casi di leucemia, in tre
indagini separate condotte su persone in California, Inghilterra e Galles,
esposte ad alte frequenze elettromagnetiche: gli operatori radiofonici, i
tecnici elettronici, i lavoratori delle linee elettriche, i fonditori di
alluminio, gli ingegneri elettronici. Un’aumentata predisposizione al cancro è
stata registrata in bambini le cui abitazioni sono vicine a linee elettriche ad
alto voltaggio. (…) Sembra che le donne americane in stato interessante (ma
anche inglesi e canadesi), che lavorano come operatrici di terminali video
siano soggette ad aborti, a nascite di bambini morti o deformi, con una
percentuale più alta di quella di tutta la popolazione nel suo complesso.
Ovunque, un gran numero di persone operanti in ambienti altamente elettrici
lamenta emicranie, perdita d’appetito e frequente affaticamento”. Proseguendo
poi nella pagina successiva: “Ci
svegliamo e ci addormentiamo, sudiamo e tremiamo, oriniamo e respiriamo in
sintonia con tracce cosmiche che sono spesso così deboli da non poter essere
prese seriamente in considerazione dalla scienza medica. Durante l’ultima
decade questa tendenza a sottovalutare l’influsso dei campi elettromagnetici
ambientali, è stata invertita da una marea di studi sull’insonnia, sulle
irregolarità mestruali e sullo stress nei pazienti con disturbi ciclici. È ora
largamente accettata la teoria che l’integrità funzionale, i processi
fondamentali della crescita e del controllo e l’efficiente funzionamento del
sistema nervoso centrale, siano tutti in gran parte regolati dal nostro
ambiente elettromagnetico”.
Oggigiorno (a causa degli interessi miliardari che
ruotano attorno alle lobbies legate
soprattutto al mondo delle telecomunicazioni), a distanza di circa trent’anni
da quanto era già più o meno noto in ambito scientifico (ma in parte anche
popolare), sui potenziali rischi ed effetti negativi dell’elettrosmog, "gli
studi che sostengono di aver trovato correlazioni statistiche
significative tra l'esposizione a radiazione elettromagnetica a bassa frequenza e
l'insorgenza di effetti a lungo termine (quali leucemia e vari
tipi di tumore),
vengono spesso contestati sulla base della presunta non significatività
statistica dei risultati (dovuta principalmente alla
ristrettezza del campione scelto o a tempi di studio non sufficientemente
lunghi)". (Fonte: Wikipedia)
Ora, col passare degli anni, dei lustri e dei
decenni, è ovvio che la situazione andrà via via peggiorando sempre di più (a
meno che non assisteremo ad una lenta e graduale involuzione nel campo della
tecnologia e dei suoi vari campi d’impiego, con un progressivo ritorno a mezzi
elettronici e tecnologici meno evoluti usati nel passato; una cosa estremamente
improbabile, per non dire impossibile). È assai probabile quindi (per non dire
scontato), che attorno al 2050 avremo ormai raggiunto dei livelli esponenziali di
elettrosmog, su scala mondiale! E il problema è che non vi è alcun modo per
porvi rimedio, né ora come neppure in futuro; la corsa è inarrestabile. Anzi,
in futuro il genere umano disporrà di una rete di telecomunicazioni così fitta,
ramificata e presente in ogni angolo del globo terrestre, che probabilmente
sarà addirittura in grado di auto-alimentarsi! Ovvero di assorbire
autonomamente l’energia necessaria attraverso “scambi d’eccedenze” tra i vari sistemi
di trasmissione e ricezione dei segnali elettromagnetici usati appunto per le
telecomunicazioni. E non si tratta di fantascienza; molti studi in tale
direzione sono già stati eseguiti, e i primi risultati li potremo appurare
molto probabilmente già entro il 2018, quando sul mercato inizieranno a
comparire i primi telefoni cellulari senza batteria! L'università di Washington
sta infatti lavorando ad una tecnologia rivoluzionaria denominata: Ambient
Backscatter (radiazione di ritorno ambientale), che permetterà in un
prossimo futuro di far funzionare i
dispositivi elettronici, telefoni compresi, senza l'ausilio della batteria. Per
farlo i dispositivi sfrutteranno le onde elettromagnetiche già presenti
nell'ambiente, come quelli dei ripetitori televisivi, i network Wi-Fi e
le reti cellulari.
La salute degli esseri umani (ma non solo la nostra,
anche quella di molte altre specie animali), non potrà che essere compromessa
sempre di più, in un prossimo futuro (e la medicina ovviamente, anche tra vent’anni,
non sarà ancora in grado di fare miracoli). Quindi, a fare la differenza, a
decidere quale parte dell’umanità sopravviverà, di generazione in generazione,
nel corso dei secoli a venire, e quale invece soccomberà (a causa di leucemie,
tumori maligni ed altre patologie assai gravi legate principalmente all’inquinamento
ambientale elettromagnetico; ma anche a quello classico dovuto alle polveri
fini, in costante aumento in ogni angolo del nostro pianeta), sarà semplicemente
la cara e vecchia …selezione naturale (che solo nel corso delle decine di
migliaia di anni, potrà evidenziare un percorso evolutivo della specie umana,
verso una maggiore intelligenza; mentre nel corso dei secoli a venire,
preserverà soltanto gli individui meglio predisposti da un punto di vista
biologico e genetico, ai cambiamenti ambientali (di natura elettromagnetica,
climatica o epidemiologica).
[1] Un cavo superconduttore permette di trasmettere una quantità di energia
elettrica tra tre a cinque volte maggiore di quella di un cavo in rame di pari
dimensioni, con una significativa riduzione delle perdite.
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