Fonte: ANSA Scienza
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E' possibile 'surfare' sulla scia di un'onda di luce: ci sono riusciti per la
prima volta i ricercatori guidati dal fisico italiano Federico Capasso,
dell'università di Harvard. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature
Nanotechnology, può aprire le porte alla miniaturizzazione delle tecnologie
ottiche, dalla diagnostica per immagini ai futuri computer fotonici,nei quali
l'informazione viaggia sulle particelle di luce. Del gruppo di ricerca fa parte
Antonio Ambrosio, che lavora anche per il Consiglio Nazionale delle Ricerche
(Cnr) di Napoli.''La capacità di controllare la luce è un mezzo potente'', ha osservato Capasso. 'La nostra comprensione dell'ottica - ha proseguito - ha permesso di ottenere tecnologie come gli ologrammi, i Google glass, i Led, solo per citarne alcune''. La nano-ottica per Capasso è una parte importante del futuro delle nanotecnologie: ''la nostra ricerca migliora la capacità di controllare la luce su scala nanometrica''.
Nelle onde, le scie si formano ogni volta che qualcosa viaggia in un mezzo (come l'acqua o l’aria) più velocemente rispetto alle onde che solca: dall'anatra nel laghetto, al veloce motoscafo nel mare. Le scie si possono formare ovunque ci siano onde.
Per la prima volta, ricercatori di Harvard hanno creato scie simili sulle onde elettromagnetiche che si muovono su una superficie metallica, chiamate plasmoni di superficie, e hanno dimostrato che queste scie possono essere anche controllate. Ci sono riusciti creando delle fenditure nel materiale, una pellicola d'oro, sul quale si muovono i plasmoni di superficie. Le strutture sono dei cerchi che permettono di controllare la scia, come se fossero il timone di una imbarcazione: si può persino invertire la direzione, come una scia che viaggia nella direzione opposta di un barca.
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