lunedì 14 gennaio 2013

La 'pillola' che fotografa l'esofago: Funziona grazie a un laser a infrarossi e a sensori.

La capsula per l’endomicroscopia contiene un laser rotante a infrarossi e sensori per registrare la luce riflessa (fonte: Michalina Gora, Ph.D., and Kevin Gallagher, Wellman Center for Photomedicine, Massachusetts General Hospital) 
La capsula per l’endomicroscopia contiene un laser rotante a infrarossi e sensori per registrare la luce riflessa (fonte: Michalina Gora, Ph.D., and Kevin Gallagher, Wellman Center for Photomedicine, Massachusetts General Hospital)
Fonte: ANSA
---------------------
E' grande quanto una pillola un nuovo dispositivo, che una volta 'ingoiato', fornisce immagini che permettono di diagnosticare il tumore dell'esofago. Descritto sulla rivista Nature Medicine, è stato messo a punto da un gruppo coordinato da Gary Tearney, del Massachusetts General Hospital (Mgh).

Il sistema di ‘endomicroscopia’, secondo gli autori, ha diversi vantaggi rispetto alla tradizionale endoscopia: è meno invasivo, più veloce e più efficace nel controllo della malattia chiamata ''esofago di Barrett'', causata dall'esposizione cronica all'acidità di stomaco e considerata un fattore di rischio del cancro dell'esofago. Contrariamente a quando avviene con l'endoscopia tradizionale, non sono necessari nè l'anestesia nè un ambiente.
"Mostrando le immagini tridimensionale della struttura microscopica della mucosa dell'esofago - rileva Tearney - il sistema permette di osservare i tessuti dell'esofago in modo molto più dettagliato rispetto a quanto permette di osservare l'endoscopia ad alta risoluzione".

Il sistema consiste in una capsula contenente una punta laser in rapida rotazione che emette un fascio di luce nel vicino infrarosso e sensori in grado di registrare la luce riflessa dal rivestimento esofageo.
In questo modo vengono scattate delle ‘fotografie’ dei tessuti dell’esofago che vengono inviate a un monitor per visualizzarle attraverso un filo, tramite il quale un esperto controlla anche la capsula. Dopo che la capsula viene ingoiata dal paziente, viene trasportata dalla normale contrazione dei muscoli dell'esofago e quando giunge all'ingresso dello stomaco, può essere tirata indietro con il filo.
Il sistema fotografa l'intero transito della capsula nell'esofago in meno di un minuto e l'intera procedura può essere completata in circa sei minuti.

A confronto, sottolineano gli esperti, la tradizionale endoscopia è molto più invasiva e richiede che il paziente stia nell'unità di endoscopia per circa 90 minuti. Testato su 13 partecipanti non sedati, di cui sei con l'esofago di Barrett e sette in buona salute, l'esame, ha svelato strutture che non è facile vedere con l'endoscopia e ha permesso di distinguere chiaramente i cambiamenti cellulari indici dell'esofago di Barrett.

Nessun commento: