mercoledì 25 febbraio 2009

Chiariti alcuni dei meccanismi immunologici associati alla protezione nei confronti di HIV.



FONTE

Un elevato tasso di CCL28 plasmatico, una chemochina, permette il reclutamento di plasmacellule in grado di produrre anticorpi IgA anti-HIV.

Uno studio condotto da ricercatori dell'Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l'Ospedale SS. Annunziata Antella di Firenze, l'Institut de recherche pour le développement (IRD) di Montpellier, l'University of Southern California a Los Angeles, la Columbia University e l'Università dello Zambia a Lusaka, ha chiarito alcuni dei meccanismi immunologici associati alla protezione nei confronti di HIV. Tali meccanismi potrebbero essere usati nelle realizzazione di un vaccino mucosale efficace non solo contro l'HIV ma potenzialmente utile anche nei confronti di altre patologie a trasmissione sessuale (come. herpes virus, virus dell'epatite, ecc).Nello studio, coordinato dall'équipe di Mario Clerici e, pubblicato sulla rivista on line PLoS ONE, è stato valutato l'effetto di una proteina che attira nelle sedi mucosali le plasmacellule che producono anticorpi protettivi chiamati IgA, la chemochina MEC-CCL28, sull'induzione di una risposta immune a livello delle mucose.

Era gia noto che nelle donne HIV-sieronegative, partner sessuali di soggetti HIV-sieropositivi, lo stato di protezione dall'infezione da HIV che le distingueva fosse dovuto a molteplici fattori, tra cui anche la produzione di IgA HIV-specifiche a livello delle mucose genitali, ma i risultati ottenuti dal nuovo studio hanno dimostrato che la concentrazione di CCL28 è aumentata nel plasma e nella saliva di soggetti esposti ad HIV ma non infetti.Inoltre la concentrazione di CCL28 nel latte materno di donne africane HIV infette è aumentata e si associa alla più lunga sopravvivenza dei loro bambini allattati al seno e si è potuto dimostrare che, nel topo vaccinato con HIV e CCL28, le plasmacellule che producono anticorpi IgA risultano essere aumentate proprio a livello genitale e rettale. In conseguenza di questi studi la possibilità di indurre il reclutamento di plasmacellule secernenti IgA a livello mucosale, tramite l'utilizzo della chemochina CCL28, rappresenta un passo avanti verso la messa a punto di procedure vaccinali preventive della trasmissione di HIV, così come di altre malattie sessualmente trasmissibili nelle quali la principale via di contagio è rappresentata dalle mucose genitali.

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