Notizie e curiosità in ambito scientifico. Un blog di Fausto Intilla (teorico, aforista, inventore e divulgatore scientifico). Official Website: www.oloscience.com
lunedì 16 febbraio 2009
VOYAGER - The Global Consciousness Project (Video Documentario)
Negli ultimi anni un numero crescente di ricerche ha dimostrato l’esistenza della retrocausalità: situazioni nelle quali le cause sono collocate nel futuro e l’informazione si muove a ritroso nel tempo. In questo lavoro si suggerisce di inserire queste informazioni nei processi decisionali al fine di governare in modo più efficace ed efficiente il presente. Le dimostrazioni più famose di retrocausalità sono state prodotte da:
• PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research) che, studiando l’interazione mente/macchina, ha dimostrato la possibilità di modificare l’andamento di generatori di numeri causali con la semplice intenzionalità (Jahn e Dunne 2005). In questi esperimenti
l’interazione anomala mente-macchina risulta essere più marcata nella modalità retrocausale PRP (Precognitive Remote Perception), raggiungendo una significatività (rischio di errore) di p=0,000002 (Nelson 1988).
•Cognitive ScienceLaboratori che, studiando stimoli fortemente emotivi, ha scoperto l’esistenza di una riposta cutanea anticipata di 3 secondi (James 2003), con significatività statistica (rischio di errore) di p=0,00054.
• Radin e Bierman (1997) i quali dimostrano che la risposta anticipata del sistema nervoso autonomo e la conduzione cutanea possono essere utilizzati come predittori di esperienze future.
• Parkhomtchouck (2002) che utilizza la fMRI (functional magnetic resonance imaging) per studiare la retrocausalità.
Tutte queste ricerche hanno mostrato che le emozioni costituiscono il veicolo principe della retrocausalità e delle informazioni che provengono dal futuro. Alle stesse conclusioni era giunto Luigi Fantappiè quando, nel 1942, trovò il collegamento tra soluzione negativa dell’equazione di Dirac, sintropia ed emozioni (Fantappiè 1993).Chris King (1989) lega la retrocausalità al libero arbitrio e afferma che in ogni momento la vita deve scegliere tra le informazioni che provengono dal passato e le informazioni che provengono dal futuro. Secondo King, da questa attività costante di scelta, da questo indeterminismo di base, nasce l’apprendimento e la coscienza. King sottolinea che la coscienza soggettiva è una necessaria conseguenza della supercausalità che nasce dall’unione della casualità ordinaria con la retrocausalità. (King 2003).
“Parecchi indizi rilevati nei nostri studi sulle anomalie fisiche dipendenti dalla coscienza suggeriscono che i meccanismi che sottendono la loro espressione sono associati a processi biologici inconsci più che a quelli cognitivi. Essi includono la mancanza di evidenza a favore di un apprendimento da ripetute esperienze; la diffusa presenza di effetti di posizione seriale chiaramente associati alla dimensione soggettiva inconscia; le differenze di genere; la suscettibilità alla distorsione da comportamenti casuali in esperimenti privi di intenzione; i frequenti resoconti dei partecipanti sulla loro maggiore capacità di ottenere risultati quando non tentano coscientemente di ottenere buoni risultati; gli apparenti effetti di risonanza interpersonale; e i risultati ottenuti con animali.” Brenda Dunne (PEAR Manager)
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Negli ultimi anni un numero crescente di ricerche ha dimostrato l’esistenza della retrocausalità: situazioni nelle quali le cause sono collocate nel futuro e l’informazione si muove a ritroso nel tempo. In questo lavoro si suggerisce di inserire queste informazioni nei processi decisionali al fine di governare in modo più efficace ed efficiente il presente. Le dimostrazioni più famose di retrocausalità sono state prodotte da:
• PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research) che, studiando l’interazione mente/macchina, ha dimostrato la possibilità di modificare l’andamento di generatori di numeri causali con la semplice intenzionalità (Jahn e Dunne 2005). In questi esperimenti
l’interazione anomala mente-macchina risulta essere più marcata nella modalità retrocausale PRP (Precognitive Remote Perception), raggiungendo una significatività (rischio di errore) di p=0,000002 (Nelson 1988).
•Cognitive ScienceLaboratori che, studiando stimoli fortemente emotivi, ha scoperto l’esistenza di una riposta cutanea anticipata di 3 secondi (James 2003), con significatività statistica (rischio di errore) di p=0,00054.
• Radin e Bierman (1997) i quali dimostrano che la risposta anticipata del sistema nervoso autonomo e la conduzione cutanea possono essere utilizzati come predittori di esperienze future.
• Parkhomtchouck (2002) che utilizza la fMRI (functional magnetic resonance imaging) per studiare la retrocausalità.
Tutte queste ricerche hanno mostrato che le emozioni costituiscono il veicolo principe della retrocausalità e delle informazioni che provengono dal futuro. Alle stesse conclusioni era giunto Luigi Fantappiè quando, nel 1942, trovò il collegamento tra soluzione negativa dell’equazione di Dirac, sintropia ed emozioni (Fantappiè 1993).Chris King (1989) lega la retrocausalità al libero arbitrio e afferma che in ogni momento la vita deve scegliere tra le informazioni che provengono dal passato e le informazioni che provengono dal futuro. Secondo King, da questa attività costante di scelta, da questo indeterminismo di base, nasce l’apprendimento e la coscienza. King sottolinea che la coscienza soggettiva è una necessaria conseguenza della supercausalità che nasce dall’unione della casualità ordinaria con la retrocausalità. (King 2003).
“Parecchi indizi rilevati nei nostri studi sulle anomalie fisiche dipendenti dalla coscienza suggeriscono che i meccanismi che sottendono la loro espressione sono associati a processi biologici inconsci più che a quelli cognitivi. Essi includono la mancanza di evidenza a favore di un apprendimento da ripetute esperienze; la diffusa presenza di effetti di posizione seriale chiaramente associati alla dimensione soggettiva inconscia; le differenze di genere; la suscettibilità alla distorsione da comportamenti casuali in esperimenti privi di intenzione; i frequenti resoconti dei partecipanti sulla loro maggiore capacità di ottenere risultati quando non tentano coscientemente di ottenere buoni risultati; gli apparenti effetti di risonanza interpersonale; e i risultati ottenuti con animali.” Brenda Dunne (PEAR Manager)
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