GINEVRA Un nuovo tipo di computer - il Qb1 - è stato presentato in prima mondiale alla conferenza specializzata Lift, incominciata ieri a Ginevra. Composto di un braccio articolato che termina con uno schermo, il computer senza tastiera nè mouse è capace di identificare l’utente e di capire i suoi desideri. «Oggigiorno è l’utente che deve avvicinarsi al computer e esprimere le sue volontà servendosi della tastiera o di un telecomando. Con Qb1 abbiamo scambiato i ruoli: è il computer che si adegua e che cerca l’informazione», spiega il direttore del laboratorio Pfl+Ecal Lab, Nicolas Henchoz. L’utente dialoga a gesti con il computer. Qb1 - una versione più perfezionata del prototipo Wizkid presentato l’anno scorso a New York - è capace di comprendere simultaneamente i gesti di due mani. Il computer risponde a distanza alle volontà del suo interlocutore: «La macchina vi reperisce nella stanza in cui vi trovate e vi propone dei contenuti. Con un semplice gesto si può accettare o rifiutare. Basta pure un gesto per aumentare o diminuire il volume», prosegue Henchoz. Alla conferenza specializzata, che durerà fino al 27 febbraio, è stata presentata una prima applicazione per jukebox. Sempre durante Lift, i «padri» di Qb1, l’ingegnere Frèdèric Kaplan e il designer Martino d’Esposito, selezioneranno delle persone disposte a testare il prototipo. L’obiettivo è di verificare che i codici gestuali siano chiari per il computer e naturali per gli umani che dialogano con lui. I due creatori «hanno voluto creare un nuovo essere informatico, che non assomiglia nè ad un essere umano, nè ad un animale», osserva Henchoz. Per aprire perspettive commerciali a Qb1, Kaplan e il suo complice hanno creato Ozwe, una spin-off del Politecnico federale di Losanna (Pfl).
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