I supporti hi-tech dell'edificio (Chang-Yeob Lee) |
Fonte: Corriere Scienze
Articolo di Manuela Messina
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Un edificio che ripulisce l'aria intorno a sé e che rende l'inquinamento una risorsa (spendibile sul mercato). Il progetto in questione si chiama Synth[e]tech[e]cology, ed è stato pensato da Chang-Yeob Lee, studente del Royal College of Art di Londra. L'idea è di trasformare la BT Tower, una delle torri più alte della capitale del Regno Unito – utilizzata al momento per le telecomunicazioni della città – in una struttura per la raccolta delle polveri sottili, che tanto affliggono la salute degli abitanti. Un enorme eco-catalizzatore, con elementi in fibra di carbonio disposti all'esterno a forma di tela di ragno, che contiene anche un'idea di business: il «riuso» dell'inquinamento atmosferico per la produzione di biocarburante.
DA CO2 A METANOLO - Lee ha progettato un sistema per convertire l'anidride carbonica in metanolo tramite un impianto realizzato con nanotubi di biossido di titanio che consentono di trasformare la CO2 in gas utilizzando acqua e sole. Secondo il progettista, in un anno si potrebbero produrre cento tonnellate di carburante sostenibile. Inoltre all'interno della torre è stata prevista una struttura di ricerca per studiare il funzionamento dell'opera, massimizzandone ancora di più l'efficienza.
CHICAGO - L’idea di Chang-Yeob Lee, che gli è valsa la vittoria del premio di architettura «Sheppard Robson», è seconda in ordine di tempo a un altro progetto - pensato per la città di Chicago - di Danny Mui & Benjamin Sahagun, due giovani architetti dell'Illinois Institute of Technology. I due hanno proposto di realizzare un impianto per l'assorbimento di anidride carbonica (e la sua riconversione in biocarburante) nelle due CO2ngress Gateway Towers, nella trafficata zona del Congress Parkway, da cui passano circa 77 mila veicoli al giorno. Il sistema, collocato sulla copertura delle due torri, prevede che si catturi l’anidride carbonica per trasferirla insieme ad altre sostanze a un sistema di filtraggio. Qui, grazie alla coltivazione intensiva di una particolare specie di alghe, l’aria inquinata verrà poi purificata e poi convertita in biocarburante.
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