Fonte: ANSA Scienze
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La realtà virtuale può far tornare bambini: avere un avatar di quattro anni
può letteralmente riportare indietro nel tempo la percezione della realtà al
punto da vedere le dimensioni degli oggetti come potrebbe farlo un
bambino.
Lo dimostra lo studio pubblicato dalla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e nato dalla collaborazione fra esperti di realtà immersiva spagnoli, tedeschi e britannici, coordinati da Mel Slater, della facoltà di psicologia dell'Università di Barcellona.
La ricerca è stata condotta su due gruppi di volontari, tutti adulti. Ai componenti del primo gruppo (30 persone) è stato assegnato come avatar un bambino di quattro anni, mentre al secondo gruppo (16 persone) è stato assegnato un alter ego miniaturizzato nel quale le caratteristiche adulte erano rimaste inalterate, immerso in un ambiente in cui gli oggetti avevano dimensioni maggiori.
Utilizzando un casco capace di dare sensazioni multisensoriali, i partecipanti di entrambi i gruppi hanno visto i loro corpi virtuali muoversi in tempo reale seguendo i loro stessi movimenti ed entrambi i gruppi hanno inoltre riferito di percepire come propri i loro corpi virtuali.
E' accaduto che i componenti del primo gruppo si sono completamente immedesimati nel loro corpo virtuale al punto da avere la percezione di una realtà infantile già vissuta e hanno percepito le dimensioni degli oggetti proprio come fanno i bambini.
Il secondo gruppo, che aveva come avatar degli adulti in miniatura, ha dimostrato una maggiore capacità di riconoscere gli oggetti indipendentemente dalle loro dimensioni, organizzandoli in categorie.
Lo dimostra lo studio pubblicato dalla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e nato dalla collaborazione fra esperti di realtà immersiva spagnoli, tedeschi e britannici, coordinati da Mel Slater, della facoltà di psicologia dell'Università di Barcellona.
La ricerca è stata condotta su due gruppi di volontari, tutti adulti. Ai componenti del primo gruppo (30 persone) è stato assegnato come avatar un bambino di quattro anni, mentre al secondo gruppo (16 persone) è stato assegnato un alter ego miniaturizzato nel quale le caratteristiche adulte erano rimaste inalterate, immerso in un ambiente in cui gli oggetti avevano dimensioni maggiori.
Utilizzando un casco capace di dare sensazioni multisensoriali, i partecipanti di entrambi i gruppi hanno visto i loro corpi virtuali muoversi in tempo reale seguendo i loro stessi movimenti ed entrambi i gruppi hanno inoltre riferito di percepire come propri i loro corpi virtuali.
E' accaduto che i componenti del primo gruppo si sono completamente immedesimati nel loro corpo virtuale al punto da avere la percezione di una realtà infantile già vissuta e hanno percepito le dimensioni degli oggetti proprio come fanno i bambini.
Il secondo gruppo, che aveva come avatar degli adulti in miniatura, ha dimostrato una maggiore capacità di riconoscere gli oggetti indipendentemente dalle loro dimensioni, organizzandoli in categorie.
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