giovedì 11 ottobre 2012

Sviluppata nuova tecnologia a infrarossi, per un trasferimento dati più veloce.

Fonte: Cordis
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Grazie alle nuove tecnologie emergenti, il mondo sta diventando sempre più piccolo. I telefonini e gli smartphone ci permettono di parlare con chiunque in giro per il mondo e di inviare e-mail e fotografie in modo quasi istantaneo. Ma con l'aumentare delle nostre capacità di fare cose, aumentano anche le nostre esigenze; il risultato è che alcune di queste nuove tecnologie stanno già scricchiolando sotto la troppa pressione.

Uno dei colli di bottiglia lo troviamo nel campo del trasferimento di dati. Questo trasferimento può avvenire mediante connessioni fisiche con cavi, che aumentano la confusione, o in modo wireless mediante Bluetooth o Wi-Fi. Questi ultimi sistemi sono accettabili per file piccoli, ma cosa fare con il video della laurea o del matrimonio appena girato? Il processo di trasferimento potrebbe essere molto lungo.

Ricercatori all'Istituto Fraunhofer per i microsistemi fotonici (Fraunhofer IPMS) a Dresda, in Germania, hanno sviluppato un nuovo sistema usando una tecnologia a infrarossi che non solo supera le attuali tecnologie wireless, ma anche quelle più comuni che sfruttano i cavi.

Frank Deicke, uno dei ricercatori che hanno sviluppato la nuova tecnologia nonché specialista nella tecnologia a infrarossi, ha presentato il modulo a infrarossi appena sviluppato che non assomiglia a nulla di mai visto prima. "Esso trasferisce i dati a una velocità di 1 gigabit al secondo (Gbit/s). Per rendere meglio l'idea, un singolo carattere di un'e-mail ha una dimensione di otto bit. Il modulo a infrarossi è in grado di trasferire 125 milioni di caratteri al secondo," spiega Deicke.

Le connessioni via cavo tra i dispositivi elettronici sono solitamente più veloci di quelle wireless; questo modulo a infrarossi tuttavia cambia le carte in tavola. Il nuovo "modulo di comunicazione multi-gigabit" come viene chiamato, è sei volte più veloce di un cavo USB 2.0, attualmente il cavo per trasferire dati più comunemente utilizzato. La maggior parte dei computer hanno porte USB 2.0 e la maggior parte delle memorie di massa portatili seguono questo protocollo. Quando viene confrontato con i convenzionali trasferimenti wireless, il modulo a infrarossi lascia la concorrenza al palo: è 46 volte più veloce del Wi-Fi e 1.430 volte più veloce di una connessione Bluetooth.

La maggiore velocità di trasferimento deriva da un'elaborazione del segnale ad alta velocità. Nel trasferimento di dai, i colli di bottiglia si verificano durante la codificazione e la decodificazione dei dati. Ad esempio, prima di essere inviate, le informazioni video provenienti da una fotocamera digitale devono innanzitutto essere convertite in un segnale radio. Il dispositivo ricevente, un computer portatile o uno fisso, quindi decodifica il segnale radio e lo converte nuovamente in dati video. Tutto questo richiede un tempo di elaborazione.

La sfida per il ricercatore e il suo team è stata quella di costruire un piccolo modulo a infrarossi con hardware e software a funzionamento veloce. Inoltre, il tempo di elaborazione richiesto doveva essere minimo, poiché quanto più intensamente devono lavorare i microprocessori, tanta più elettricità essi consumano. "Noi in sostanza abbiamo ottenuto questo mediante un'intelligente combinazione di diverse soluzioni tecniche," ha detto Deicke.

Una di queste soluzioni è il ricetrasmettitore, un componente ottico che è in grado di inviare e ricevere simultaneamente segnali luminosi. Il ricetrasmettitore è grande appena quanto l'unghia del dito di un bambino, ma riesce a far stare al suo interno un diodo laser per inviare impulsi di luce e un rilevatore di luce per rilevarli. Anche i decodificatori che ricevono e traducono i dati codificati sono fondamentali.

Deicke e i suoi colleghi hanno dovuto programmare ingegnosi meccanismi per correggere gli errori, poiché i segnali di luce si indebolivano e distorcevano nell'aria. Proprio come avviene quando si cambia canale della televisione con il telecomando, ci deve essere una linea visuale libera tra chi invia e chi riceve i dati. Ma questo non è un problema per Frank Deicke: "Basta semplicemente collocare la fotocamera o lo smartphone vicino al computer o al laptop." Il video può quindi essere trasferito in solo pochi secondi.

I ricercatori sono consapevoli che i produttori devono accettare questa tecnologia come standard prima che essa si possa diffondere ulteriormente. Solo allora essa riuscirà a entrare in un'ampia gamma di dispositivi, permettendo così ai consumatori di connettere praticamente qualsiasi laptop a qualsiasi fotocamera senza problemi. Ecco perché Deicke è molto attivo nella Infrared Data Association, dove, tra le altre cose, egli contribuisce al "10 Giga-IR working group".

Questo rende palese il suo obbiettivo per il futuro: migliorare la velocità di 1 Gbit/s. "Il nostro attuale modulo a infrarossi ha già dimostrato che la tecnologia a infrarossi è capace di spingersi ben oltre gli standard stabiliti. Noi prevediamo di migliorare le prestazioni ancora di più in futuro." Deicke è già riuscito a mostrare che la velocità di trasferimento del suo modello attuale può essere portata a 3 Gbit/s. I 10 Gbit/s non possono essere molto lontani.
Per maggiori informazioni, visitare:

Istituto Fraunhofer per i microsistemi fotonici (Fraunhofer IPMS):
http://www.ipms.fraunhofer.de/en.html

Infrared Data Association: http://www.irda.org/
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Categoria: Varie
Fonte: Istituto Fraunhofer
Documenti di Riferimento: Sulla base di informazioni diffuse dall'Istituto Fraunhofer per i microsistemi fotonici (Fraunhofer IPMS)
Codici di Classificazione per Materia: Elettronica, Microelettronica; Applicazioni della tecnologia dell'informazione e della comunica; Elaborazione dati, Sistemi di informazione; Tecnologie di rete ; Telecomunicazioni
RCN: 35116

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