Fonte: ANSA Scienze
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Simulata nei supercomputer la 'lotta' fra materia e antimateria che poco dopo il Big Bang ha portato la prima a prevalere sulla seconda. I risultati confermano quanto prevede la teoria di riferimento della fisica contemporanea, il Modello standard, ma i fisici sono convinti che perfezionando questi calcoli potrebbero arrivare delle sorprese.
Pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, la simulazione è stata eseguita 'unendo le forze' di quattro supercomputer: Blue Gene/Q dei Laboratori Nazionali Usa di Brookhaven e in quelli delle Argonne, dell'istituto giapponese Riken e dell'università scozzese di Edimburgo.
Il calcolo che hanno eseguito avrebbe richiesto 2.000 anni con un normale pc. ''Anche se il risultato è coerente con gli esperimenti condotti finora e in accordo con il Modello Standard, prevediamo di aumentare di due volte la precisione del calcolo nel giro di due anni'', ha detto Peter Boyle, dell'università di Edimburgo.
''Se in tempi più lunghi si riuscisse a migliorare la precisione dei calcoli e ad arrivare a un errore teorico del 10% ci sarebbe la possibilità ipotetica di mettere in crisi il Modello Standard'', ha osservato il fisico teorico Fabio Zwirner, di Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e università di Padova. Un'eventuale crisi del Modello Standard, ha rilevato, ''sarebbe la benvenuta perché costituirebbe una rivoluzione scientifica che costringerebbe a inventare nuove teorie e a fare nuovi esperimenti''.
Secondo il Modello Standard materia e antimateria sono state prodotte in parti uguali dal Big Bang, ma subito dopo la prima ha prevalso sulla seconda. Senza questo fenomeno, chiamato 'violazione della simmetria', materia e antimateria si sarebbero annientate a vicenda. Dagli anni '60 più esperimenti hanno indicato come possibile spia di questo fenomeno il confronto tra il decadimento di una particella e quello della sua antiparticella, che non avviene allo stesso modo. La simulazione, ha detto Zwirner, ha esplorato un aspetto molto sottile del decadimento, fornendo un riferimento teorico più solido per i risultati sperimentali degli anni ’90 e dei primi anni 2000.
Pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, la simulazione è stata eseguita 'unendo le forze' di quattro supercomputer: Blue Gene/Q dei Laboratori Nazionali Usa di Brookhaven e in quelli delle Argonne, dell'istituto giapponese Riken e dell'università scozzese di Edimburgo.
Il calcolo che hanno eseguito avrebbe richiesto 2.000 anni con un normale pc. ''Anche se il risultato è coerente con gli esperimenti condotti finora e in accordo con il Modello Standard, prevediamo di aumentare di due volte la precisione del calcolo nel giro di due anni'', ha detto Peter Boyle, dell'università di Edimburgo.
''Se in tempi più lunghi si riuscisse a migliorare la precisione dei calcoli e ad arrivare a un errore teorico del 10% ci sarebbe la possibilità ipotetica di mettere in crisi il Modello Standard'', ha osservato il fisico teorico Fabio Zwirner, di Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e università di Padova. Un'eventuale crisi del Modello Standard, ha rilevato, ''sarebbe la benvenuta perché costituirebbe una rivoluzione scientifica che costringerebbe a inventare nuove teorie e a fare nuovi esperimenti''.
Secondo il Modello Standard materia e antimateria sono state prodotte in parti uguali dal Big Bang, ma subito dopo la prima ha prevalso sulla seconda. Senza questo fenomeno, chiamato 'violazione della simmetria', materia e antimateria si sarebbero annientate a vicenda. Dagli anni '60 più esperimenti hanno indicato come possibile spia di questo fenomeno il confronto tra il decadimento di una particella e quello della sua antiparticella, che non avviene allo stesso modo. La simulazione, ha detto Zwirner, ha esplorato un aspetto molto sottile del decadimento, fornendo un riferimento teorico più solido per i risultati sperimentali degli anni ’90 e dei primi anni 2000.
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