Fonte: Ansa.it
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Fino a 5.000 metri quadrati di superficie compattati in solo grammo di peso: è la proprietà di compressione di due nuove 'nanospugne' capaci di stoccare grandi quantità di gas idrogeno e metano a pressioni ridotte, con notevoli vantaggi per l'industria dell'energia e dell'auto. Le hanno realizzate i ricercatori dell'università di Milano-Bicocca nell'ambito del Progetto H2-Ecomat, finanziato dall'ateneo e da Regione Lombardia per un totale di 750.000 euro.I due nuovi materiali appartengono alle categorie dei Materiali sintetici iperreticolati (Mir) e dei Materiali porosi di origine biologica (Mpob), e sono in grado di assorbire gas inafferrabili come idrogeno, metano e anidride carbonica grazie alla loro microporosità.
Hanno l'aspetto di una polvere e si comportano proprio come spugne. Infatti, se la polvere viene inserita in una bombola o in un qualsiasi contenitore, è in grado di ridurre la pressione del gas, a parità di volume, fino a 30-80 atmosfere: in questo modo è possibile stoccare fino a 40 litri di metano a zero gradi in un recipiente da un litro.
Le nanospugne hanno anche la capacità di rilasciare i gas al termine dello stoccaggio, mantenendone inalterate le caratteristiche e possono essere rapidamente usate per un nuovo ciclo di assorbimento. Alcuni dei nuovi materiali derivano dalla soia, sono biodegradabili e privi di metalli pesanti: per questo possono essere smaltiti tra i rifiuti organici al termine del loro ciclo di vita.
Numerosi i settori industriali nei quali questi materiali possono trovare impiego, primi tra tutti quello dell'auto e della distribuzione di energia. I serbatoi di metano delle auto equipaggiati con le nanospugne possono contenere più carburante per una maggiore autonomia e azzerare i rischi di esplosione. Nel campo energetico l'impiego di questi materiali può avvenire sia nella fase di trasporto dei gas (nave, treno, gasdotti) sia nella fase di distribuzione, riducendo notevolmente i costi di rigassificazione ed eliminando la necessità di congelare il gas.