Fonte: Le Scienze
La scoperta di una proteina chiave nella produzione della tossina da parte delle muffe che colonizzano frutta secca e cereali può aprire la strada a metodi che ne inibiscano il funzionamento.
L'aflatossina, prodotta dalle muffe che si formano su frutta secca e cereali, può causare il tumore del fegato se questi alimenti vengono consumati in grandi quantità. Ora, per la prima volta, i ricercatori dell’Università della California a Irvine hanno scoperto la proteina che innesca la formazione della tossina, aprendo la strada alla ricerca di metodi che ne limitino i danni per la salute.Soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, infatti, milioni di persone sono esposte ogni giorno a notevoli quantità di aflatossina, spesso con livelli centinaia di volte superiori a i quelli ritenuti sicuri dalle principali istituzioni sanitarie di molti paesi (anche se la contaminazione prima del raccolto o durante lo stoccaccio è considerata in qualche misura inevitabile).In particolare, in paesi come Cina, Vietnam e Sudafrica l'esposizione all’aflotossina si combina con quella all’epatite B, con un incremento della probabilità di insorgenza del tumore del fegato di circa 60 volte. Le statistiche epidemiologiche d'altra parte documentano che la percentuale delle morti complessive causate da tumori correlati alla tossina arriva fino al 10 per cento."L'impatto dell'aflotossina sulla salute pubblica ha proporzioni che molti non immaginano", ha commentato Sheryl Tsai, coautore dell'articolo apparso sulla rivista “Nature”.Secondo le attuali conoscenze, la tossina altera il gene p53, noto per la sua azione protettiva sull’organismo. In questo modo, l’aflatossina compromette la funzionalità del sistema immunitario, interferisce con il metabolismo e può causare uno stato di grave malnutrizione oltre, come detto, a contribuire all’insorgenza di neoplasie.In quest’ultima ricerca, Tsai, insieme con i colleghi Tyler Korman e Oliver Kamari-Bidkorpeh, ha individuato una proteina, denominata PT, che riveste un ruolo critico nel processo di produzione dell’aflatossina da parte delle muffe.La sua scoperta, oltre a consentire una più profonda comprensione dei meccanismi di carcinogenesi, apre la strada a una nuova strategia per combattere gli effetti delle muffe, inibendo la funzionalità della proteina PT invece che attaccando l’intera muffa come si fa ora. (fc)
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