Fonte: Galileo
Un nuovo sistema per realizzare i catalizzatori potrebbe rendere la combustione del metano più efficiente, meno costosa e a minor impatto ambientale. A metterlo a punto sono stati i ricercatori della Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, dell’Università di Udine e del Centro di simulazione numerica Democritos, in collaborazione con l’Università della Catalogna di Barcellona. I catalizzatori sono sostanze che facilitano le reazioni chimiche, aumentandone la velocità. Attualmente, quelli usati nel processo di combustione del metano sono formati da particelle di un materiale ossido, resistente al calore, circondate da uno strato di un metallo prezioso, come il platino e il rodio (che rappresenta la parte cosiddetta “attiva”). Questi catalizzatori funzionano bene a bassa temperatura, ma diventano instabili e si disattivano se aumentano i gradi, perdendo in efficienza. Per risolvere il problema, i ricercatori della Sissa hanno rivisto la struttura atomica stessa di questi composti: invece che creare un sistema “a matrioska”, hanno mescolato il metallo prezioso all'ossido, ottenendo una soluzione solida che, a parità di metallo inserito, è più reattiva di quella “classica”.“Abbiamo creato una nanostruttura innovativa ordinata che rende il catalizzatore più stabile e resistente alle alte temperature, e quindi più efficiente”, ha spiegato Stefano Fabris, ricercatore dell'Istituto nazionale per la fisica della materia e della Sissa: “In pratica funziona come una spugna che partecipa attivamente alla reazione, immagazzinando o rilasciando ossigeno reattivo che può essere coinvolto nei processi di trasformazione”. Secondo lo studio, pubblicato tra gli “hot paper” dell'Angewandte Chemie International Edition, comprendendo come inserire esattamente gli atomi di metallo nell'ossido, il catalizzatore può migliorare ulteriormente in efficienza e aumentare il periodo di attività. (s.l.)Riferimento: 10.1002/anie.200903581
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