lunedì 18 febbraio 2013

Allo studio rivoluzionaria tecnica non invasiva per rigenerare il cuore (c/video).

Fonte: Euronews
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Le statistiche dicono che sono sempre di più i pazienti che sopravvivono a un infarto, ma questo vuole anche dire che è sempre più alto il numero delle persone che sono costrette a convivere con un cuore danneggiato.
Immaginate di poter utilizzare una semplice siringa per irrorare un muscolo cardiaco malato con uno strato di cellule sane. Cellule incorporate in un substrato che consenta loro non soltanto di sostituire quelle non più funzionanti, ma anche di favovire la rigenerazione dell’intero tessuto danneggiato. Queste sono le rivoluzionarie prospettive in corso di studio al laboratorio di bioingegneria dello University college di Londra:
“Le cellule sono immerse in un liquido fisiologico e poi la soluzione viene iniettata grazie a una siringa caricata elettricamente – spiega il dottor Suwan Jayasinghe, bioingegnere – L’ago è in grado di spruzzare la soluzione dove necessario, creando un getto nebulizzato dello stesso tipo di quello che si produce tossendo, ad esempio”.
L’ago è attraversato da un campo elettrico per un migliore controllo dell soluzione cellulare. In queste immagini al microscopio si può osservare come le cellule si moltiplichino sul tessuto in laboratorio:
“Allora, qui vediamo delle cellule cardiache che abbiamo coltivato in laboratorio – dice Vassilis Georgiadis, ricercatore associato in biologia molecolare – Dopo pochi giorni si può effettivamente verificare la loro attività fisiologica. In questo caso per monitorarle sfruttiamo la loro attività elettrica grazie a uno specifico macchinario”.
Oggi per riparare un cuore malato si ricorre ancora alla chirurgia. Un giorno, grazie a queste ricerche, le operazioni a cuore aperto diventeranno, forse, solo un brutto ricordo.

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