Fonte: MET
In un lavoro pubblicato da ricercatori fiorentini su “Medical Hypotheses”
Tra infezione da HIV e la sindrome di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto non si ritenga. Questa ipotesi ha nella comunità scientifica internazionale autorevoli sostenitori, primo fra tutti Peter H. Duesberg professore di biologia molecolare presso l’Università della California a Berkeley, ma anche Henry H. Bauer professore emerito di Chimica e di Scienze al Politecnico della Virginia e il Premio Nobel per la Chimica 1993 Kary B. Mullis.L’ipotesi viene rilanciata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze, coordinata da Marco Ruggiero ordinario di Biologia molecolare presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, attraverso un articolo pubblicato dalla rivista “Medical Hypotheses”, che si fonda su un’analisi di dati epidemiologici e normativi.Molti sono i problemi ancora aperti per quanto riguarda l’AIDS, ad esempio la produzione di un vaccino o una terapia del tutto efficace. La questione più enigmatica riguarda la patogenesi della malattia. Ed è proprio a questo riguardo che tra gli scienziati si rilevano opinioni diverse. “Il nostro lavoro si basa sui dati epidemiologici del Ministero della Salute italiano e dell’Istituto Superiore di Sanità – spiega Ruggiero – In questi dati emerge uno iato tra l’infezione da parte del retrovirus (HIV) e la sindrome definita come AIDS. Infatti, nelle statistiche registrate dal Ministero della Salute, si evidenzia che può essere diagnosticata la sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS) in assenza di segni di infezione da parte del virus, ma se una malattia può esistere in assenza di un determinato agente, è messo in dubbio allora che tale agente ne sia la causa”. Dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, aggiunge Ruggiero, “emerge che oltre un quarto dei casi di AIDS neonatale non è imputabile a trasmissione verticale, cioè madre-figlio, escludendo, quindi, la trasmissione del virus come agente causale. In sintesi, concludiamo che per lo stesso Ministero della Salute l’HIV non è la sola causa dell’AIDS. Una conclusione che, per quanto basata su dati e documenti ufficiali, potrebbe essere errata, certamente – sottolinea Ruggiero – ed è per questo che chiediamo al Ministero di confutare la nostra ipotesi”. Nel gruppo di ricercatori, composto da biologi e medici del Dipartimento Patologia e Oncologia sperimentali e Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale, c’è anche un giovanissimo neolaureato Matteo Prayer Galletti, dalla cui tesi di laurea triennale in Scienze biologiche ha preso spunto il lavoro.
10/07/2009 13:34 Università di Firenze
10/07/2009 13:34 Università di Firenze
Nessun commento:
Posta un commento