Un nuovo sintetizzatore di carboidrati altamente complessi apre le porte alla progettazione di vaccini di nuova concezione.
Un nuovo sintetizzatore di carboidrati completamente automatizzato è stato presentato al 237° Convegno della American Chemical Society, in corso a Salt Lake City. Attulamente la progettazione e la sintesi artificiale di queste molecole, che possono arrivare a una elevatissima complessità strutturale, richiede mesi di lavoro. "Il nostro sistema automatizzato è il metodo più rapido di produrre carboidrati complessi, o glicani. Oggi chi in biologia si trova a dover affrontare un problema con i carboidrati spesso è costretto a fermarsi, perchè non dispone di strumenti adeguati", spiega Peter H. Seeberger, che ha partecipato presso il Politecnico di Zurigo alla progettazione del nuovo sintetizzatore, ora commercializzato da un società start up, la Ancora Pharmaceuticals, di Medford (Mass.).Secondo Seebergere, la posibilità di produre molecole di carboidrati molto complessi apre alla glicochimica e alla glicobiologia possibilità di sviluppo paragonabili a quelle che hanno rappresentato i sintetizzatori automatizzati di DNA e proteine per la genetica e la proteomica. I carboidrati sono molecole molto difficili da costruire a causa della loro complessa struttura ramificata: finora gli scienziati devono accontentarsi di ricorrere a molecole isolate da prodotti naturali, con processi che spesso richiedono tempi estremamente lunghi. Un campo particolarmente promettente per la glicobiologia, osserva Seeberger, è quello della produzione di vaccini, dato che proprio di carboidrati sono costituiti alcuni importanti marcatori presenti sulla superficie dei microrganismi. "Il sintetizzatore ci permette di ottenere una gran varietà di strutture a partire da un particolare organismo: è così possibile controllare se esse sono in grado di indurre una risposta immunitaria adeguata", spiega Seeberger.Sfruttando proprio questa possibilità, il gruppo di Seeberger ha messo a punto un vaccino contro la malaria, per il quale sono previsti i primi trial clinici in Mozambico e in Tanzania nel 2010. "Questo vaccino non uccide il parasita, ma ne blocca l'azione tossica. L'organismo produce anticorpi contro la struttura zuccherina in grado di bloccare la tossina carboidrata che provoca lo stato infiammatorio e l'anemia", osserva Seeberger, che ha proseguito osservando che esso potrebbe venire accoppiato a un vaccino tradizionale basato su proteine, in modo da creare un "vaccino coniugato". Nel laboratorio di Seeberger sono peraltro allo studio altri vaccini contro svariate patologie. (gg)
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