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Filosofo, psicanalista, umanista e pacifista. Una grande fede nell’uomo e nella sua capacità di essere soggetto creativo e creatore della propria vita. Ma proprio per questo, anche analista impietoso della società contemporanea, dei suoi conformismi, delle sue patologie, della riduzione dell’uomo a semplice ingranaggio di un grande apparato. E ancora, la sua analisi della distruttività umana, che lo aveva poi portato ad abbracciare appunto il pacifismo. E la denuncia di quella che considerava una pericolosa paura: la paura dell’uomo per la libertà. Paura della liberta e quindi Fuga dalla libertà, come il titolo di un suo libro famoso. Come famoso era stato Avere o essere?, ai tempi un quasi best seller, molto citato.Questo è stato Erich Fromm. Nato nel 1900 a Francoforte, laureatosi in filosofia e in psicologia, aveva collaborato attivamente all’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, dove nacque appunto la famosa Scuola di Francoforte (Horkheimer, Marcuse, Adorno). Negli anni ’30 era emigrato negli Stati Uniti, per poi trovare casa, negli ultimi anni della sua vita, anche a Locarno, dove morì nel 1980. Con forti riferimenti a Marx e a Freud, Fromm fu tuttavia un pensatore originale, molto famoso in vita, poi troppo presto dimenticato.Nella sua bibliografia: Avere o essere?, Fuga dalla libertà, Psicanalisi della società contemporanea, Anatomia della distruttività umana, L’arte di amare, Psicanalisi e buddismo zen, La forza dell’amore.In questa seconda puntata della serie di microMACRO dedicata ai filosofi sociali, vengono presentati spezzoni di interviste a Fromm realizzate dalla Tsi negli anni ’70 del secolo scorso, integrati con materiale d’archivio. L’occasione per rileggere un grande pensatore del ‘900, attualissimo ancora oggi.
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